Livelli di Q10 ed età avanzata. Cos'ha scoperto la scienza?

Provare a spiegare come e perché il corpo invecchia è da sempre uno degli obiettivi più perseguiti dalla scienza. Ci sono molti fattori coinvolti in questo processo, ma la cosa che ha catturato l’attenzione dei ricercatori italiani è che i livelli di un composto naturale chiamato coenzima Q10 – o più semplicemente Q10 – tendono a diminuire man mano che si invecchia. Queste scoperte sono riportate nel numero di gennaio dell’ European Research Journal.

Difficile da assorbire

Il team scientifico italiano pensa di sì, e di fatto lo raccomanda a tutti. Tuttavia, i ricercatori sottolineano il fatto che c’è un problema di biodisponibilità. In altre parole, risulta molto difficile per il corpo assorbire il Q10 dagli integratori, a meno che le formulazioni siano preparate in modo tale da renderle più assimilabili al sistema digestivo.

Una formula esclusiva di Q10

Pharma Nord ha sviluppato un metodo unico per risolvere questo problema. Quello che succede alle molecole di Q10 è che hanno la tendenza ad aggregarsi e formare dei grossi cristalli insolubili che non riescono ad attraversare la parete intestinale e penetrare così nel flusso sanguigno. La formula di Q10 di Pharma Nord, prevede invece la miscelazione del Q10 con oli speciali ed il trattamento di questa miscela con un processo di riscaldamento che evita appunto la formazione di questi cristalli. Il risultato è una formula di Q10 altamente biodisponibile che può facilmente raggiungere il sangue e le cellule. Il Q10 Gold, come viene chiamato questo prodotto, è stato usato nel sopracitato studio KiSel-10. E’ inoltre documentato in 90 studi scientifici pubblicati ed è comunemente utilizzato nella ricerca scientifica a livello internazionale.