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    La vitamina D aiuta i giovani a concentrarsi meglio




    Secondo un nuovo studio svolto dagli scienziati dell'Università di Bergen in Norvegia, la vitamina D aiuta i giovani a concentrarsi più facilmente, oltre che a migliorare il loro autocontrollo e ad aiutarli a pensare in maniera strategica.
     

    A partire dalla scoperta della vitamina D all'inizio del Novecento fino a circa il 1990, gran parte degli scienziati credeva che l'importanza della sostanza nutritiva si limitasse unicamente alla prevenzione del rachitismo nei bambini ed alla conservazione di ossa sane negli adulti. Si riteneva, inoltre, che fossero necessarie solo piccole quantità di vitamina D.

    Successivamente, sono stati presentati dei report che dimostravano come il tasso di diverse malattie e condizioni patologiche fosse di gran lunga inferiore nelle persone con elevati livelli di vitamina D nel sangue. Si è scoperto che praticamente tutti i tessuti e tutte le cellule dell'organismo sono dotati di recettori di vitamina D (VDR). Le osservazioni relative alla vitamina D ed alle malattie hanno cambiato completamente le nostre conoscenze su tale sostanza nutritiva e sulla sua importanza per la nostra salute.

    Migliore concentrazione ed autocontrollo

    Uno studio recentemente pubblicato e svolto dagli scienziati dell'Università di Bergen ha analizzato l'effetto delle D-Perle su un gruppo di ragazzi e ragazze giovani in termini di funzionalità cognitiva e di salute mentale autovalutata. Lo studio ha coinvolto 50 alunni di 13-14 anni ed è iniziato nel gennaio 2016.

    All'inizio i livelli medi di vitamina D nel sangue dei partecipanti erano pari a 16,8 ng/ml, quantitativo considerato basso. Gli alunni sono stati sottoposti a vari test prima e dopo l'intervento con la vitamina D o con il farmaco placebo al fine di valutare la loro capacità di concentrarsi e di pensare in maniera strategica. Inoltre, gli scienziati hanno chiesto agli allievi di compilare un questionario con domande relative alla loro salute mentale autovalutata.

    All'inizio dello studio il ridotto status di vitamina D era associato ad un punteggio basso nei test cognitivi, ad una maggiore prevalenza di problemi comportamentali e ad uno scarso autocontrollo. Dopo tre mesi di assunzione di 38 microgrammi di vitamina D (D-Perle), il contenuto medio di vitamina D nel sangue è cresciuto da 16,8 a 24,8 ng/ml.

    I giovani che assumevano la vitamina D hanno ottenuto risultati migliori nei test cognitivi, si sono concentrati con più facilità ed hanno migliorato anche il loro autocontrollo e la loro capacità di pensare in maniera strategica.

    Fonte 1: NCBI
     

    Potente documentazione

    Il nuovo studio dell'Università di Bergen non dimostra soltanto che il preparato D-Perle possiede una buona biodisponibilità, ma anche che ha un effetto clinico. In uno studio precedente i ricercatori dell'Università di Oslo hanno analizzato le D-Perle su un gruppo di atleti, utilizzando due differenti dosaggi. Entrambi i dosaggi hanno dimostrato un'eccellente biodisponibilità.

    Le D-Perle 1000 contengono 25 microgrammi di vitamina D3 biologicamente attiva in olio d'oliva di alta qualità. La formula è contenuta in piccole capsule di gelatina che possono essere deglutite interamente o masticate.
     

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