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    Supportare la propria tiroide con l’aiuto di selenio e Q10




    L'importanza di selenio e Q10 per gli anziani

    Un gruppo di ricercatori scandinavi ha pubblicato uno studio che dimostra come l’assunzione combinata di selenio e coenzima Q10 possa migliorare la funzione tiroidea e la qualità della vita delle persone anziane.

    I sequel cinematografici, in genere, tendono ad avere meno forza ed originalità rispetto al primo film. A quanto pare, in ambito scientifico le cose funzionano diversamente: il miglior esempio di questo è lo studio KiSel-10, pubblicato nel 2013 sull'International Journal of Cardiology. Lo studio, da quando ha cominciato ad essere conosciuto in tutto il mondo, è stato riesaminato numerose volte dai ricercatori. Obiettivo: individuare nuovi dati scientifici,  non emersi nel contesto dello studio originale. Ad oggi, l’esame approfondito del KiSel-10 ha dato vita a 26 interessanti studi di follow-up.

     

    Funzionalità tiroidea e qualità di vita

    Lo studio di follow-up più recente, pubblicato a maggio, si è focalizzato sull’azione degli ormoni tiroidei nelle persone anziane. I dati hanno dimostrato come l'assunzione quotidiana, per un periodo di 4 anni, di 200 microgrammi di lievito di selenio (SelenoPrecise) e di 200 milligrammi di coenzima Q10 (Q10 Gold) abbia avuto un effetto positivo e misurabile sul metabolismo dei partecipanti. Inoltre, gli scienziati hanno rilevato diversi indici di miglioramento della qualità di vita negli anziani che avevano assunto i due integratori.

    La ricerca, pubblicata sulla rivista scientifica BMC Medicine, è stata condotta a partire dall'analisi dei campioni di sangue dei 414 partecipanti allo studio originale. La metà di essi aveva ricevuto quotidianamente una dose di selenio e Q10, mentre ai restanti era stato somministrato un placebo. Confrontando, dopo quattro anni, i campioni di sangue dei due gruppi, i ricercatori hanno notato chiaramente come coloro che avevano assunto le due sostanze presentassero un significativo miglioramento della salute.

     

    Modesti livelli di selenio nelle persone anziane

    Il selenio è noto per il suo ruolo nel supportare la normale funzione tiroidea; ma perché le persone anziane traggono particolare beneficio dall’integrazione con questo nutriente? La misurazione dei livelli di selenio dei partecipanti prima dell’avvio dello studio può fornirci un indizio. Il livello medio di selenio era di 67 microgrammi per litro di sangue, corrispondenti ad un apporto quotidiano di circa 35 microgrammi di selenio.

    I partecipanti che avevano assunto SelenoPrecise presentavano livelli ematici di selenio più alti di quelli del gruppo placebo, il che spiega perché la loro funzionalità tiroidea risultasse migliore.

    La ghiandola tiroidea regola e controlla il nostro metabolismo, ovvero il processo di ricambio cellulare che alimenta diverse funzioni dell’organismo. La qualità di vita dipende molto dalla regolarità di queste funzioni, quindi è comprensibile come il corretto funzionamento del metabolismo incida positivamente su di essa.

     

    La sinergia tra selenio e Q10

    Inoltre, il selenio e il Q10 lavorano in sinergia, sostenendosi a vicenda come una squadra. L’organismo è in grado di sintetizzare il coenzima Q10, ma la sua produzione endogena diminuisce con l’età: gli anziani presentano quindi livelli ematici di Q10 più bassi rispetto al resto della popolazione. È quindi  consigliabile che gli anziani assumano i due nutrienti in combinazione.

    Riferimenti:

    “Supplementation with selenium and coenzyme Q10 in an elderly Swedish population low in selenium — positive effects on thyroid hormones, cardiovascular mortality, and quality of life”
    Urban Alehagen, Jan Alexander, Jan O. Aaseth, Anders Larsson, and Trine B. Opstad.
    BMC Medicine (2024) 22:191
    https://doi.org/10.1186/s12916-024-03411-1