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    L’importanza dei telomeri e il ruolo di selenio e Q10.




    Potrebbe essere possibile rallentare l’invecchiamento umano

    Secondo i risultati di una ricerca, l’assunzione quotidiana di due micronutrienti, selenio e coenzima Q10, è in grado di prolungare la vita delle cellule dell’organismo.

    Nel numero di agosto della rivista Starbene è apparso un interessante articolo sulla longevità, in cui Immaculata de Vivo, professoressa di epidemiologia molecolare ad Harvard, ha illustrato la funzione dei telomeri, gli “orologi biologici” delle nostre cellule. I telomeri possono essere considerati come dei piccoli “cappucci protettivi” posti all'estremità dei cromosomi: ad ogni divisione cellulare, diventano sempre più corti, fino a quando non raggiungono lo stadio finale, che porta alla morte della cellula.

    Ciò che determina la velocità con cui invecchiamo è pertanto l’attrito dei telomeri, ovvero il loro continuo “accorciamento”. La lunghezza dei telomeri è determinata dalla predisposizione genetica individuale, ma secondo la professoressa de Vivo, un corretto stile di vita (dieta sana, esercizio fisico e gestione dello stress) può ridurre la velocità con cui si verifica l’attrito telomerico.

    La conferma del ruolo dei telomeri arriva da un recente studio clinico, in cui un team di scienziati svedesi e norvegesi ha dimostrato come l’integrazione quotidiana di due micronutrienti, selenio e coenzima Q10, sia in grado di rallentare l’attrito telomerico, favorendo in tal modo il prolungamento della vita delle cellule. 

    Nello studio, pubblicato sulla rivista scientifica Nutrients, i ricercatori hanno esaminato la lunghezza dei telomeri all’interno dei globuli bianchi, ma tale misurazione può essere effettuata su tutti gli altri tipi di cellule dell’organismo.

     

    Telomeri più lunghi con selenio e Q10

    Per un periodo di cinque anni, un ampio gruppo di uomini e donne anziani in salute ha ricevuto quotidianamente integratori di selenio e di coenzima Q10 o un placebo corrispondente; al temine dello studio, quando sono stati confrontati i risultati, gli scienziati hanno potuto notare una netta differenza tra i due gruppi.

    I telomeri dei partecipanti che avevano assunto i due integratori, SelenoPrecise e Q10 Gold, risultavano più lunghi di quelli del gruppo che aveva ricevuto il placebo. In altre parole, i due integratori sono riusciti a “prolungare la data di scadenza” delle cellule; questa scoperta potrebbe avere un impatto significativo sul processo di invecchiamento umano.

     

    Riduzione dell’attrito cellulare

    Con un po’ di fantasia, possiamo paragonare la funzione dei telomeri a quella dei puntali di plastica che impediscono lo sfilacciamento dei lacci delle scarpe. Ogniqualvolta una cellula si divide, i telomeri si accorciano: quando questi sono completamente usurati, il filamento di DNA si scioglie e la cellula muore.
    Dai risultati della ricerca, sembra che il minerale selenio e il composto simil-vitaminico coenzima Q10 siano in grado di preservare i telomeri e rallentarne l'attrito.

     

    Stress ossidativo e infiammazione

    “Lo stress ossidativo e l’aumento dell’infiammazione accelerano il processo di invecchiamento di una persona, soprattutto nel caso ci sia una carenza di selenio e Q10. Se chi presenta un basso contenuto di questi due composti ne aumentasse l’assunzione attraverso l’integrazione, potrebbe rallentare il proprio processo di invecchiamento”, afferma il ricercatore principale dello studio, il professor Urban Alehagen, cardiologo presso l’ospedale universitario di Linköping, in Svezia.

    Il recente studio è stato realizzato analizzando i campioni di sangue che gli scienziati, per un periodo di cinque anni, avevano prelevato a cadenza regolare dai 443 partecipanti dello studio principale, il KiSel-10. Da quando i risultati del KiSel-10 sono stati pubblicati, nel 2013, gli scienziati hanno analizzato attentamente più di 50.000 campioni di sangue, allo scopo di determinare come il selenio e il coenzima Q10 influenzino l’organismo a livello cellulare.

     

    Contrasta il cambiamento biologico

    A partire dallo studio originale, gli scienziati sono riusciti a produrre oltre 20 studi di follow-up, in cui, tramite l’analisi di diversi biomarcatori, hanno voluto capire come selenio e coenzima Q10 siano in grado di contrastare i cambiamenti biologici che si verificano naturalmente durante il processo di invecchiamento.

    Nello studio in oggetto, si sono concentrati sulla lunghezza dei telomeri. Come accaduto anche con gli altri studi di follow-up, i ricercatori hanno dimostrato come l’integrazione con selenio e coenzima Q10 aiuti le persone anziane a preservare salute e qualità di vita.

     

    Diffusa carenza di selenio

    "Abbiamo esaminato numerosi biomarcatori, e possiamo notare che esiste una correlazione tra l'assunzione di selenio e l'età biologica", afferma il professor Alehagen.

    L’assunzione media di selenio, in gran parte d’Europa, è relativamente bassa: la ragione è che il suolo agricolo del nostro continente, rispetto ad altre parti del mondo, ne è piuttosto carente.

    Gli studi dimostrano che, per essere in buona salute, abbiamo bisogno di più di 100 microgrammi di selenio al giorno, ma il quantitativo medio che viene assunto in Europa è meno della metà.