Secondo uno studio condotto da un team di scienziati tedeschi, un'integrazione di due settimane a base di coenzima Q10 (ubichinolo) è in grado di abbassare i livelli di colesterolo LDL.
Scienziati tedeschi della Christian-Albrechts University di Kiel e dell’Università di Witten/Herdecke hanno presentato i risultati di uno studio che potrebbe aprire interessanti scenari nella "guerra" al colesterolo. Secondo quanto emerso da uno studio condotto su un gruppo di uomini giovani e in buona salute, i livelli del cosiddetto LDL (Low Density Lipoprotein) si sono abbassati dopo due settimane di integrazione con coenzima Q10, una sostanza simil-vitaminica necessaria per il rinnovamento cellulare.
Nello studio, a 53 uomini sani con un’età media di 30 anni sono stati somministrati, per un periodo di due settimane, 150 mg di ubichinolo (la forma attiva del coenzima Q10). Ciò ha portato, secondo i ricercatori, una riduzione dei livelli di LDL pari al 12,7%.
Protezione ad ampio spettro
Il ruolo del coenzima Q10 nel controllo del colesterolo è interessante per svariate ragioni. Anzitutto, alti livelli di LDL (comunemente noto come “colesterolo cattivo”) sono solitamente associati, dalla scienza medica, ad un rischio maggiore di arteriosclerosi. In secondo luogo, una precedente ricerca ha dimostrato che il coenzima Q10 protegge l’ LDL dall’ossidazione; l’LDL ossidato è particolarmente nocivo, poiché innesca processi infiammatori a carico dei vasi sanguigni, contribuendo alla creazione di placche.
Inoltre, il coenzima Q10 gioca un ruolo chiave nella protezione dagli effetti collaterali che affliggono i pazienti che utilizzano farmaci per abbassare il colesterolo. Uno studio ha dimostrato una riduzione del 40% dei dolori muscolari provocati dalle statine in pazienti trattati con un integratore di coenzima Q10 in associazione ai farmaci abituali.
Fonte:
IUBMB Life Volume 63, Issue 1, Pages 42–48 “Ubiquinol-Induced Gene Expression Signatures are Translated into Altered Parameters of Erythropoiesis and Reduced Low Density Lipoprotein Cholesterol Levels in Humans”