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    Il lavoro ti rende carente di vitamina D?




    Gli scienziati suggeriscono alcune linee guida base per l'assunzione di vitamina D sul posto di lavoro. Secondo un recente studio, alcune professioni sono più propense di altre a causare problemi di carenza di vitamina D. Continua a leggere e scopri come potenziare i tuoi livelli di vitamina D.

    Le persone stanno prendendo sempre più coscienza della necessità di ottenere quantità adeguate di vitamina D dalla propria dieta alimentare e dall'esposizione alla luce solare. Al momento un gruppo di scienziati dell'università di Aberta sta facendo un passo avanti valutando se la professione dovrebbe essere presa in considerazione nella preparazione delle linee guida per l'integrazione di vitamina D. Secondo il loro studio di verifica sullo stato della vitamina D e sull'occupazione, i lavoratori a turni, gli operatori sanitari ed i lavoratori che svolgono attività in ambienti chiusi rischiano particolarmente di soffrire di carenza di vitamina D.

    Gravi problemi di carenza

    La ricerca è stata condotta dal Dott. Sebastian Straube dell'Università di Alberta in Canada e mostra che i livelli di vitamina D nella maggior parte dei gruppi professionali sono inferiori rispetto ai valori considerati ottimali per la salute. Attraverso l'analisi sistematica di 71 articoli peer-reviewed relativi a più di 53.000 persone, Straube ed il suo team hanno rilevato che i problemi dovuti alla carenza di vitamina D sono più diffusi nei lavoratori a turni (80%), nei lavoratori che svolgono attività in ambienti chiusi (77%) e negli studenti del settore sanitario (72%).


    I migliori sforzi preventivi

    È stato notato inoltre che un'elevata percentuale di lavoratori che svolgono attività in ambienti chiusi (91%) presentava livelli insufficienti di vitamina D; ciò non corrisponde ad una grave carenza dei loro livelli della sostanza nutritiva ma significa piuttosto che i loro valori erano inferiori a quelli consigliati per uno stato di buona salute.
       I ricercatori ritengono che le scoperte effettuate potrebbero agevolare il miglioramento della promozione della salute e, nel futuro, potrebbero indirizzare gli sforzi preventivi adeguati nei gruppi a rischio.*

    In che casi gli integratori possono essere d'aiuto

    Il miglior modo per aumentare i propri livelli di vitamina D è esporsi alla luce diretta del sole. Nel periodo estivo non è un problema, sebbene diversi studi abbiano dimostrato che anche in Paesi soleggiati quali Italia, Portogallo ed Ungheria i livelli di vitamina D nel sangue della maggior parte delle persone sono al di sotto del valore ottimale. Un metodo efficace per potenziare i propri livelli di vitamina D è l'assunzione di un integratore.

    Le D-Perle per un'ottima biodisponibilità

    Un prodotto come le D-Perle di Pharma Nord contiene vitamina D3 in capsule molli di gelatina vegetale. Diversi studi hanno dimostrato che tale formula permette un ottimo assorbimento ed un'ottima biodisponibilità.

    *Potete consultare lo studio qui